giovedì 2 giugno 2016

11 Anni di storia. Com'è iniziato tutto...

Mancano pochi giorni al nostro anniversario. L'undicesimo!
11 lunghi anni passati insieme.
E in queste sere mi capita spesso di ripensare a tutto quello che siamo stati. A come è nata la nostra meravigliosa storia d'amore...
Chi ci conosce e ha vissuto al nostro fianco questi anni, sa cosa c'è dietro a questi 11 anni.
Ma non tutti forse sanno com'è iniziata...

L'ho conosciuto 12 anni fa, me lo presentò un amico che avevamo in comune. Quando lo vidi per la prima volta mi stava sul culo!  Ahahahah - si si, davvero! Scontroso, di pochissime parole, e mooolto mooolto antipatico. Arrivò con la sua BMX, i suoi 14 anni, e il suo accento calabrese.
Passò del tempo, e rivedendolo non era poi così male. Carino, con quella faccetta da ragazzaccio, e i suoi occhi mi entrarono dentro. Cominciai a cercarlo. Volevo conoscerlo e sapere di più di lui. 
E dopo poco tempo uscimmo insieme. Ricordo un pomeriggio d'inverno. Mancavano pochi giorni a Natale, era il 12 dicembre 2004. Mi stava accompagnando a casa, eravamo sul pullman, e lì ci fu il primo bacio. La prima volta che le nostre labbra si toccarono. Ricordo ogni minima sensazione, ogni piccola emozione. Quanto l'avevo atteso e desiderato quel momento. 
Andai a casa con il cuore pieno zeppo di gioia. 
Dopo quel bacio continuammo a vederci un pò. Spesso "tagliavo" da scuola per andare a sedermi su una panchina davanti al suo chiosco. La stessa dove oggi ci sediamo con i nostri figli. Ma a quei tempi ero io a stare seduta lì. Sola, e l'osservavo. Con il sole o con la neve non mi importava, mi bastava guardarlo lavorare. E più lo guardavo, così piccolo ma già grande per lavorare, e più mi innamoravo. Delle volte gli portavo dei pensierini. Le sue sigarette e i suoi dolcetti preferiti. Ma lui con il suo cuore troppo freddo, mi ringraziava con un sorriso e poi tornava al suo lavoro. Ma io rimanevo lì, per lui. Forse in cuor mio sapevo che dovevo insegnarli che cos'è la dolcezza. Le settimane passarono, continuammo a sentirci qualche volta, fino a quando sparì nel nulla insieme a tutti i miei timidi sogni di 13enne. E così con il cuore un pò graffiato ripresi la mia vita da adolescente. Le amiche, la scuola e la voglia d'estate che porta con se la spensieratezza e la voglia di divertirsi.
E quell'estate fu la più bella. L'11 maggio 2005 mi arrivò un messaggio sul cellulare. Uno di quei messaggi che avevo smesso di sperare da un pò. Inatteso ma sorprendente. Era LUI.
Lui che aveva voglia di riprendere proprio da lì dove avevamo interrotto. O meglio dove aveva interrotto. E così passò un altro mese, fatto di sms e qualche telefonata. Fino a quando decidemmo che era giunto il momento di rincontrarci una sera. Ed era proprio l'11 giugno. Venne sotto casa mia insieme ad un suo amico, con uno scooter rosso. Ricordo ancora com'eravamo vestiti. Cavolo quant'era bello. Jeans scuri e camicia blu. La stessa che ancora oggi è appesa nel suo armadio e credo non butteremo mai. E il suo profumo.... ROMA di L.B.
Io invece ero molto semplice. Avevo scelto di non farmi troppo bella per lui. Tuta nera e t-short bianca. Non ricordo bene di cosa parlammo, ricordo solo che non riuscivo a smettere di guardarlo, perchè per me era meraviglioso. Quella stessa sera, i miei scesero di casa per fare la passeggiata con il cane e lo videro. Dovetti presentarlo e non dimentico i suoi occhi pieni di imbarazzo per l'inattesa sorpresa.
Poco tempo fa mia mamma mi rivelò che Andrea gli entrò nel cuore dalla prima volta che lo vide.
E fu proprio quella stessa sera in cui con aria sicura disse al suo amico in dialetto calabrese "Ti piace a cotrara mia?" - ed io che non capivo una mazza di quel suo modo di parlare, lessi nei suoi occhi ciò che aveva detto e con un bacio stupendo diventammo MARIKA&ANDREA. Una cosa sola. Erano le 21:30. La stessa ora in cui 7 anni dopo scoprimmo che saremmo diventati genitori. La stessa ora in cui 9 anni dopo mi accorsi di essere incinta per la seconda volta. Coincidenze forse...
Ma torniamo a dove eravamo rimasti. A quel bacio. Il bacio che segnò l'inizio di ciò che siamo oggi.
Quella sera mi addormentai con il telefono sul petto e la musica nelle cuffiette.
Dopo quella sera passammo giornate meravigliose. Insieme in giro per la città su quello Zip che ci portò ovunque. Poi arrivò Agosto e il momento delle vacanze. Io rimasi in città quell'anno mentre lui dovette partire insieme a suo fratello per andare nella sua Calabria, a 1300km di distanza da me. Dovevano essere 15 giorni, ma per me sembrarono secoli. Dopo pochi giorni che andò via da Torino spense il suo cellulare. Ed io cominciai a pensare l'impossibile. Passai i pomeriggi ad ascoltare le nostre canzoni, o meglio le canzoni che ascoltava lui, per cercare di accorciare quella infinita distanza. Una sera, sopraffatta dalla tristezza e con il cuore in mille pezzi presi un ago e un barattolino di china e incisi sul mio polso un cuore. Un cuore sbilenco come il mio in quei giorni. Ma quel cuore era il mio segno d'amore. Comunque sarebbe andata lui sarebbe rimasto sulla mia pelle. Dopotutto lui fu il mio primo amore. La mia prima volta... e non l'avrei dimenticato mai.
Ma per fortuna quei 15 giorni passarono e lui tornò in città. Tranquillo, abbronazato e dannatamente bello. Volevo odiarlo per quel suo lungo silenzio, ma non ci riuscivo.
Non dopo che lui mi portò una scatolina blu con all'interno una collanina. Un cuore con 3 perle. Ed io dinnanzi a quel pacchetto mi sciolsi come un ghiacciolo al sole in quel giorno di fine agosto.
Era come se in quel cuore c'erano racchiuse le sue scuse. Della serie: SONO BASTARDO MA SONO FATTO COSI'. Ed io l'avevo scelto proprio perchè era così.
E così ricominciammo a stare sempre insieme. Arrivò settembre ed io ripresi la scuola. L'ultimo anno di scuole medie. Quante cose avevo da raccontare alle mie amiche. Delle volte la mattina mi veniva a prendere sotto casa e mi accompagnava a scuola in motorino e quanto mi gasava questa cosa.
Trascorremmo un anno bellissimo fatto di pranzi e cene a casa sua, uscite fuori città in sella al suo motorino. Stavamo crescendo insieme e tutto andava come doveva. Fino a quando arrivò la seconda estate. Questa volta anche io dovevo partire e la sua gelosia cominciava a farsi sentire. Tant'è che mi comprò lui il costume che dovevo indossare. E giuro che io scema lo indossai. Com'ero diversa...
Ma tra alti e bassi complici della distanza passarono anche quelle vacanze. Arrivo un'altra volta settembre ed io cominciai la prima superiore. Scuola nuova, gente nuova, posto nuovo. Spesso litigavamo perchè io cominciai a cambiare. Forse stavo solo crescendo, o forse a 15 anni volevo fare anche io quello che facevano i miei coetanei. Mentre io avevo lui al mio fianco, il mio primo amore, che però con la sua gelosia e il suo carattere ancora un pò duro spesso metteva alla prova il mio carattere. E così nell'inverno del 2006 ci lasciammo. Passammo 8 lunghi mesi lontani. Sotto lo stesso cielo, ma non più insieme. Ognuno la sua vita, eppure delle volte come due calamite ci rincontravamo. E alla fine non serviva a nulla stare lontani. Perchè seppur geloso, scontroso e sfuggente nessuno era in grado di stare al suo posto. Così tornammo insieme. Un pò cambiati e con un tassello in più al puzzle della nostra storia. La nostra quotidianità tornò quella di un tempo. I viaggi, le uscite la sera, la serate in famiglia, le cene fuori, i suoi infiniti regali. Un giorno decidemmo anche di farci un tatuaggio. Uguale. Per dire al mondo interno quant'era grande il nostro amore. E così passammo giorni a disegnarlo, progettarlo, mettendo insieme le nostre idee. E scegliemmo di tatuarci un cuore, come simbolo dell'amore. Con due ali per far volare lontano i nostri sogni, e una corona perchè il nostro amore è, è stato, e sarà reale. Sempre.
Ma non bastò un tatuaggio per  non far rompere nuovamente qualcosa tra noi. Questa volta a distanza di 2 anni fu il suo lavoro a dividerci. Io che mi arrabbiavo per i suoi orari folli, per la sua vita da uomo, nonostante i suoi 18 anni. E lui che non trovava alternativa. Anche quella volta i litigi ci portarono a separarci. Giurai a me stessa che non ci sarei mai più cascata. Che avrei fatto vincere la testa e non il cuore. 5 mesi sono bastati per farmi capire nuovamente che nonostante il suo carattere, il suo lavoro e la sua testa ottusa, lui era il mio destino. Niente e nessuno poteva sostituire le noiose serate a guardarci la tv stretti stretti nel lettino il sabato sera, anzichè le seratone. O le notti fredde in cui uscivamo insieme per andare ai mercati generali. O le fiere in giro per l'Italia, perchè se pur lavorando, almeno eravamo insieme. E quel tempo trascorso lontani ci insegnò a venirci incontro. Aggiungemmo così un altro tassello al nostro puzzle.
Il primo pezzo importante però arrivò poco prima dei miei 18 anni. Quando decidemmo che era giunto il momento di viverci al completo. Poche settimane di ricerca e trovammo il nostro nido. Era il dicembre del 2009 quando firmammo il contratto di affitto della nostra prima casa.
Piccola ma speciale, parlava di noi. Ogni minimo dettaglio lo scegliemmo insieme.
Ricordo ancora la faccia di mia madre quando le dissi che andavamo a vivere insieme. Non era arrabbiata. Era un misto di stupore e dispiacere al tempo stesso, alla fine ero il bastone della loro vecchiaia. Ma mi ha sempre supportata, forse perchè anche lei sapeva che sarei andata incontro alla mia felicità. E così è stato. Nel maggio del 2010, terminata la ristrutturazione iniziò la nostra convivenza. Devo dire che ce la siamo cavata alla grande. Certo delle volte litigavamo ma era un continuo crescendo. Lui mi insegnò a cucinare (ancora oggi è più bravo di me) ed io gli insegnai ad essere un pò più ordinato (ci sto ancora lavorando).
Nella nostra quotidianità però mancava qualcosa. Desideravamo una creaturina che portasse ancor più allegria nella nostra casa. Era giugno 2012 e per il nostro 7° anniversario partimmo 3 giorni per Venezia. E fu proprio lì che il 9 giugno alle 21:30 scoprimmo di Nicholas. Entrambi sapevamo e speravamo di avere un maschietto. Ricordo le sue lacrime di gioia quando la ginecologa confermò il nostro desiderio. E ancor più belle sono state le sue lacrime quando no
stro figlio venne al mondo. Lui così timido e impacciato con i neonati, era perfetto con nostro figlio tra le braccia. Non potevo desiderare di meglio. Anzi forse poco dopo un desiderio ce l'avevo. Trasferirci nella nostra casa più grande per poter dare a Nicholas una cameretta tutta sua. Uno grande spazio dove poter crescere. Così nel maggio 2013 venimmo ad abitare nella nostra attuale casa. Quella casa che abbiamo tanto desiderato e lottato per avere, quella che sin dal primo momento abbiamo sentito perfetta per la nostra famiglia.
La prima estate in 3, il primo natale insieme con il nostro bimbo. Tutto meravigliosamente perfetto. Fino alla primavera del 2014 quando l'ennesima nube si è posata su di noi. Problemi, litigi, grosse responsabilià stavano per distruggere il nostro equilibrio perfetto.
Ma un'altra volta il destino ha creduto in noi, appoggiando nel mio grembo una dolce creaturina. Inaspettata, fuori dai nostri schemi. Come a dire: vi do io una ragione per non mollare.
E così è nel maggio 2014, alle 21:30 si è fatta notare Jennifer. Che con il suo caratterino è venuta al mondo il 1 febbraio 2015. Il giorno della vita! Anche questo sarà destino...
Ed oggi siamo qui, tutti e quattro insieme. La mia meravigliosa famiglia che sin dall'inizio di tutto questo ho sempre desiderato. Il mio mondo fatto di amore, figli e famiglia ha il loro nome.
E se mi guardo indietro rifarei tutto allo stesso identico modo, perchè tutto ci è servito per essere qui.
Fra tanti anni quando i nostri figli ci chiederanno di raccontargli di noi forse gli leggerò questo romanzo, o forse gli basteranno le milioni di foto appese in case per capire quanto è grande il nostro amore. Ora ci manca un unico grande tassello allo nostro bellissimo puzzle: il matrimonio.
Per dare il giusto sigillo alla nostra famiglia. E quando arriverà quel momento sarà ancora più bello, perchè avremo al nostro fianco i migliori testimoni del nostro amore: Nicholas & Jennifer.
Eravamo due bambini e adesso siamo due giovani genitori. Non so se sia possibile amarsi tanto dopo così tanti anni, eppure io nel mio cuore ho così tanto amore che mi basterà per altri 100 anni.
Qualcuno spesso mi dice che io vivo nel mio mondo a "Marikalandia", e se è così lasciatemi vivere qui, perchè non esiste cosa più bello della mia famiglia.
Questo è il mio augurio, un pò in anticipo per il nostro anniversario.
A noi amore mio...
Ti amo con tutto il mio cuore


Nessun'altra canzone può  racchiudere meglio questo racconto.

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