sabato 9 aprile 2016

Comincia la strada in salita

Ultimamente io e il mio nano, anzi dovrei dire giovanotto, litighiamo spesso. Siamo ufficialmente entrati nel fase "faida mamma-figlio". Lui comincia a crescere sul serio, e vuol comportarsi da bambino grande, ed io troppo spesso mi trovo a doverlo sgridare. E questo mi fa stare male. Fa male ancor di più quando mi dice che si diverte di più con papà. Io che cerco di inventarmi sempre cose nuove e di fargli scoprire il mondo più che posso. Ma poi ci rifletto e so che papà è più divertente perchè lascia fare, è l'amico. Mamma invece è il maresciallo. La sera infatti quando appoggio la testa sul cuscino faccio il reso conto di che madre sono stata, e in queste settimane ammetto a me stessa che con lui sono stata una mamma severa, forse perchè non ero pronta a questo suo cambiamento...
Ma credo che noi mamme siamo state create apposta per saper amare incondizionatamente e per sapere mettere limiti là dove è necessario. I papà invece sono sempre i più buoni, quelli che ti amano incondizionatamente ma sono una via di mezzo tra un amico e un fratello, ed io lascio tranquillamente il ruolo a lui.

Per un attimo vorrei tirare il freno. Fermare il tempo e lasciarlo piccolo ancora per un pò..... un bel pò. E invece è così che deve andare... Ieri mi sembrava il piccolino di casa, e oggi invece lo vedo grande. Lui che con i suoi soli 3 anni vuole fare, dire, raccontare, provare, sgridare, conoscere, inventare.
E poi improvvisamente vuole decidere. E li capisco che sta diventando un omino grande perchè le sue idee possono essere diverse dalle mie.
Oggi più che mai capisco la mia mamma quando mi dice
"Com'era bello quando eravate piccoli..."
E pensare che io vorrei tenerlo piccolo già ora che a 3 anni, figuriamoci quando sarà maggiorenne!

mercoledì 6 aprile 2016

SALVAMENTO ACADEMY

L'asilo dei miei bambini spesso propone corsi gratuiti molto interessanti, e ieri è stata la volta del corso BIMBI SICURI tenuto da "SALVAMENTO ACADEMYhttp://www.salvamentoacademy.it/
Due ore davvero preziose in cui gli istruttori insegnavamo a mamme, papà, nonni, educatori e chiunque voleva partecipare, come fare le manovre di disostruzione pediatrica .



Ho sempre voluto fare un corso che mi permetteva di avere le conoscenze di base per poter soccorrere i miei bimbi (e non solo) da incidenti domestici, e ieri qualcosina ho imparato.
Tutti dovremmo essere pronti a fare qualcosa in caso di bisogno, vincendo le nostre paure, perchè quando i nostri figli sono piccoli la loro sicurezza, ma soprattutto la loro vita, è nelle nostre mani!
Nel loro sito è presente un calendario dei corsi tenuti in tutte le regione di Italia.
Vi invito a farlo, non solo a chi come me è genitore, ma anche a chi si trova a contatto con bambini.
Non vi spiegherò qui quello che mi hanno insegnato, perchè informazioni così importanti e pratiche lette dietro un monitor non fanno lo stesso effetto. Basta spendere due ore del nostro tempo per renderci conto di quanti rischi corrono i nostri figli nella quotidianità, ma in quelle due ore credetemi insegnano che non serve essere un super eroe per salvare la vita ad un bambino. Basta l'informazione, la conoscenza e la consapevolezza che INTERVENIRE, è un dovere civile. Educare i nostri figli alla sicurezza farà in modo che negli anni ci saranno sempre meno bambini morti per cause accidentali, ma soprattutto PREVENIBILI!


domenica 3 aprile 2016

Pavor Nocturnus - Tu lo conosci?

Oggi voglio parlarvi di un disturbo del sonno. Aimè ho imparato a conoscerlo perchè mio figlio Nicholas ne soffre da quando aveva 2 anni e mezzo. La prima volta che è successo eravamo nel nostro lettone, la paura e l'angoscia di non capire cosa stava succedendo, mi hanno colta impreparata. Dopo un mese circa, ha avuto una crisi all'asilo. Dormiva come al solito nella sua brandina e si è svegliato tremando, dicendo alcune frasi sconnesse e avvertiva un forte dolore alla testa. Quel giorno le maestre mi hanno chiamata, e il mio cuore ha smesso di battere per qualche istante. Lui stava male, ed io non ero con lui. Nel giro di pochi minuti sono corsa in macchina e ho guidato come un fulmine fino all'asilo. Avevo bisogno di abbracciarlo e vedere che tutto andava bene. Quello stesso pomeriggio ho chiamato la pediatra e la sua risposta è stata: "Teniamolo sotto controllo, e se dovesse accadere di nuovo facciamo un elettroencefalogramma" - difronte a quella parola il cuore mi si è fermato un'altra volta. Così con tutto il mio spirito materno mi sono messa su Google alla ricerca di una risposta ai sintomi di mio figlio. Sapevo dentro di me che non era nulla di grave. Ma volevo dargli un nome a quella crisi e una risposta alle mie paure. Mi sono bastati pochi click e da SOLA ho trovato la risposta che cercavo, confermata successivamente (....) dalla pediatra:
PAVOR NOCTURNUS - meglio conosciuto come terrore notturno.
Vi riporto qui di seguito i dettagli di chi ne sa più di me...
Il Pavor nocturnus (terrore notturno, terrore nel sonno),rientra nelle parasonnìe (perturbazioni non patologiche del sonno). È piuttosto frequente (meno nelle bambine) di solito compare fra i 2 e i 12 anni, e scompare in adolescenza; non ha alcun significato patologico, né alcuna causa patologica (neurologica, psicologica, affettiva, relazionale), né alcuna conseguenza. Si verifica durante il sonno profondo e lascia amnesia parziale o totale. Le crisi di Pavor nocturnus sono davvero impressionanti. Il bambino lancia un grido, con gli occhi sbarrati, a volte serrati, con una forte attivazione del sistema nervoso autonomo: è sudato, ansante, pallido, a volte paonazzo, ha le pupille dilatate, il respiro corto e frequente, la frequenza cardiaca aumenta come anche il tono muscolare. Delle volte perde l’urina. Si agita in movimenti scomposti, irrigiditi. Grida. Piange. Sembra in preda al terrore. Non è contattabile con gesti, né con parole. Anzi: se gli si parla, se viene toccato o abbracciato, il terrore può aumentare. Di solito la crisi dura pochi minuti, ma può durare anche dai 10 a 30 minuti. Alla fine il bambino torna a dormire d’un sonno profondo, come non fosse successo nulla. In realtà: continua a dormire nel suo sonno profondo, che non s’è interrotto durante la crisi. Al mattino non ricorda nulla, perché nella crisi non era consapevole. Se viene svegliato, qualcosa ricorda, ma più che altro ricorda il momento del risveglio e non quello della crisi.
QUINDI CHE COSA POSSIAMO FARE?
Quando si assiste a una crisi di Pavor nocturnus conviene, come coi sonnambuli, non fare nulla. Non toccare il bambino, ma solo prevenire che non si faccia male con i suoi gesti inconsulti; non cercare di “farlo ragionare” nella vana speranza di riuscire a contattarlo e rassicurarlo; non cercare di svegliarlo: può essere traumatico l’impatto. Tutt’al più si può parlargli con voce tranquilla e toni bassi. Non importa ciò che si dice: è il suono quello che conta.
Era da un pò che non capitava, ma ieri tornati dal nostro pranzetto al ristorante io e il papi abbiamo convinto Nicholas a riposare un pò, prima di andare a casa di amici. Ma il suo sonno si è interrotto da una crisi di terrore notturno. Questa volta accanto a lui c'era Andrea, ed io riconoscendo le urla di Nico sono subito andata a vedere cosa stava accadendo. E infatti il piccolo era in preda da urla e pianti. Indicava la televisione (spenta), diceva frasi strane "Non sono bravo..." - "Non voglio andare lì" - "No mamma...." tremava e urlava forte. Io ormai non mi spavento più, ho imparato a gestire la cosa. Ma il papà povero, lui si che si è spaventato. Raccomandavo Andrea di non toccarlo, perchè il suo istinto era quello di abbracciarlo. Perchè se non sai ti viene naturale abbracciare tuo figlio quando è spaventato. Per fortuna la crisi è durata circa 4/5 minuti e poi si è svegliato. Gli ho chiesto "Amore dove ti trovi?" e la sua risposta è stata "In cameretta mamma", ed era vero.
Insomma questo mio racconto vorrei servisse ad altre mamme, che magari si trovano per la prima volta di fronte ad una crisi del genere. E' vero può spaventare, ma non c'è nulla da temere. E' un passaggio che fa parte della crescita in alcuni bambini. Con il tempo passa... 

sabato 2 aprile 2016

Sabato al RistoFamily

Il sabato per noi è sempre un giorno speciale. E' quel giorno che aspettiamo tutta la settimana per stare insieme e fare una gita fuori porta, o comunque per fare qualcosa di diverso.
Solitamente la giornata comincia con un pranzo fuori. E oggi paparino si è fatto venire una brillante idea: andiamo al RistoFamily. Che già il nome mi piace un sacco. 
Così tutti in macchina e via verso la Pecora Nera di Leinì.
E' la prima volta per noi. Un pò perchè Nicholas ha imparato da poco a giocare da solo in posti nuovi, e un pò perchè con due non è semplicissimo andare in giro.
Ma questo posto è a dir poco straordinario!
I bambini si sono divertiti da pazzi, e noi siamo anche riusciti a stare al tavolo da soli per 5 minuti. Cosa mooooolto rara ormai.
E' davvero un posto a misura di genitori/bambini. Confortevole e allegro, dai colori allo staff.Oltre che il cibo ottimo. Per i piccoli abbiamo fatto preparare una semplice pasta al sugo, mentre noi volevamo assaggiare qualcosa di più sofisticato. Quindi abbiamo ordinato un tris di mare, dall'aspetto e il sapore incantevole. Oltre alle solite portate propongono anche degli invitanti panini, ed io ho già deciso che dovrò assaggiarne uno la prossima volta. Si perchè ci torneremo! Abbiamo trovato il ristorante su misura per noi, dove sia mamma e papà sono contenti, ma soprattutto i nanerottoli.
Poi organizzano anche ricevimenti per compleanni e battesimi. Abbiamo visto diversi tavoli allestiti e curano molto i dettagli.
Lo terrò a mente per i compleanni dei miei pupi l'anno prossimo =)

venerdì 1 aprile 2016

Quel che resta delle uova...

Si sa la Pasqua è golosa, ma ancor di più quando hai due bambini in casa.

E noi quest'anno di uova ne avevamo davvero parecchie. Non chiedetemi perchè ma ogni anno aumentano! 
Dopo averle scartate una per una, in casa mi è rimasta una tonnellata di carte. E una come me non poteva di certo buttarle =)
Così ho recuperato ogni cosa.
Le carte le ho regalate (a malincuore) alle maestre di Nicholas che l'ultimo giorno prima delle vacanze me le hanno chieste, sapendo che sono una che si occupa di recuperare quanto più materiale possibile.
I contenitori di plastica, quelli che sollevano l'uovo per intenderci, sono diventati uno dei passatempi preferiti di Jennifer. Adora infilarli uno dentro l'altro...
Invece i cartoncini con le immagini che rappresentano il personaggio dell'uovo sono sempre la cosa che preferisco. Infatti quest'anno ho trovato subito l'idea.
Ritagliati uno per uno sono andati a decorare la porta della cameretta dei miei bimbi. Nicholas è rimasto sbalordito, e Jennifer spesso si mette lì a fissarli e li indica con ditino.
Ma devo dire che come al solito quella più contenta sono io!

E il cioccolato vi chiederete????? 
Allora, l'uovo Kinder che mia suocera ha regalato ad Andrea (piccolino di mamma) è durato fino alla sera di Pasqua. Gli altri sono sparsi un pò sulle mie chiappe, un pò sulla mia pancia, e qualcuno anche sulle mie cosce.
No scherzi a parte, non me li sono scofanati tutti. Qualcosa è rimasto, è visto che domani è sabato mi toccherà fare qualche dolce perchè se no quest'estate al mare ci andiamo tutti rotolando!